Anselm Kiefer's "Die Argonauten" series was inspired by a casual dinner with friends. At the end of a meal, the artist noted the table's resemblance to a battlefield, and this quickly led him to delve into the Greek myth of Jason and the Argonauts. Despite the unlikely informality of the original prompt, Kiefer's choice to reinterpret the hero Jason's quest for the golden fleece continues central motifs in his work of violence, chauvinism and systems of power--derived, as ever, from the artist's assiduous study of poetry, mythology and cultural history. The project evolved into an installation composed of various totemic objects and weathered remnants, left over, so it appears, from Jason's quest. The third publication in Ivory Press' "Liber artis "series, "Anselm Kiefer: Die Argonauten" reproduces this ambitious series for the first time, along with a text by the artist.

Difficilmente un pittore tedesco ha trattato così intensamente la politica e la storia come Anselm Kiefer. Attinge anche a fonti formative di storia intellettuale, come qui sul mito greco di Giasone, gli Argonauti e il vello d'oro. Kiefer non dipinge nel vero senso della parola, ma amplia l'idea tradizionale della pittura integrando le sue opere strato per strato con materiali come capelli, paglia o argilla. Non illustra il mito con esso, ma cerca di creare una connessione immaginaria ad esso tramite gli insiemi del presente. L'abito al centro è un'indicazione dell'abito da sposa avvelenato con cui l'amante di Jason, Medea, ha ucciso il suo rivale. I denti si riferiscono ai denti del drago che Jason ha seminato. Da loro crebbero guerrieri di ferro, che dovette sconfiggere.