Trap, drill, mumble rap, bashment dancehall, afrobeats… Eccoli, i generi mutanti che hanno rivoluzionato il panorama musicale dell’ultimo decennio. In questo libro al contempo polemico e appassionato, Kit Mackintosh dismette i panni del semplice fan per indossare le vesti del sacerdote di un culto nuovo: quello di un Futurismo Psichedelico che, sospinto dal potenziale distopico/dissociativo dell’auto-tune, si incarna nelle vicende di musicisti come Future, Young Thug, Migos e Vybz Kartel.
Stabilendo un inedito pantheon di pionieri e innovatori, Auto-Tune Theory è un’arma concettuale pronta a fare piazza pulita di chiunque, ad anni Venti ormai inoltrati, ancora si ostina a ripetere l’esausto ritornello secondo il quale “la musica non è più come quella di una volta”.

Prefazione di Simon Reynolds. Traduzione di Michele Piumini.

Kit Mackintosh è un producer e musicista di Londra.

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Direttamente dalle nuove frontiere della drill, del mumble rap, dell’afrobeats e oltre, Kit Mackintosh ci spiega come nuovi sottogeneri musicali, molti dei quali provenienti da comunità storicamente oppresse, stiano plasmando in maniera abbagliante il futuro della musica.
Rolling Stone

Il miglior libro di musica che abbia letto da anni a questa parte. Kit Mackintosh scrive con la verve e l’entusiasmo di chi crede in quello che fa, ed è il vate di un immaginario futuristico e moderno.
Bobby Gillespie, Primal Scream

Un calcio in culo alla retromania.
The Quietus