The photographic works proposed in this volume tell about two different journeys made in similar places, marble quarries, but geographically distant: to the north, in Valtellina, Valmalenco and Valmasino, documented by the Roman photographer Marco Anelli; and to the south, in Sicily, photographed by the Swiss Stefania Beretta.

Quarries are singular and fascinating places at the same time: stopping to admire these shots, strictly in black and white, one is enraptured by the lively and palpitating images, offered with aesthetic sense and great technical mastery, of these harsh, solemn, and silent landscapes, like immense cathedrals where the only protagonist is stone.

The images are accompanied by two introductory texts by and Giovanna Calvenzi, followed by an intervention by Paolo Giansiracusa dedicated to the history of stone cutting in Sicily, and one by Antonio Boscacci, focused on the poplars and granite of the pre-alpine valleys.

I lavori fotografici proposti in questo volume raccontano due viaggi diversi compiuti in luoghi analoghi, ovvero cave di marmo, ma geograficamente lontani: a nord, in Valtellina, Valmalenco e Valmasino, documentate dal fotografo romano Marco Anelli; e a sud, in Sicilia, fotografate dalla svizzera Stefania Beretta.

Le cave sono luoghi singolari e al contempo affascinanti: soffermandosi ad ammirare questi scatti, rigorosamente in bianco e nero, si rimane rapiti dalle immagini vive e palpitanti, offerte con senso estetico e con grande padronanza tecnica, di questi paesaggi aspri, solenni, e silenziosi, come immense cattedrali dove la sola protagonista è la pietra.

Le immagini sono accompagnate da due testi introduttivi di e Giovanna Calvenzi; seguono un intervento di Paolo Giansiracusa dedicato alla storia della pietra da taglio in Sicilia, e uno di Antonio Boscacci, incentrato sulle piode e sul granito delle valli prealpine.